Green Claims Code: una guida anti-greenwashing per i marchi ambientali

L’Autorità per la concorrenza e i mercati del Regno Unito (CMA – Competition and Markets Authority) ha pubblicato il suo Green Claims Code, con cui fornisce linee guida per le aziende che utilizzano le dichiarazioni ambientali per i propri prodotti e servizi. Il nuovo codice si applica a tutte le imprese in tutti i settori di mercato e si estende alle dichiarazioni fatte in pubblicità, etichettatura dei prodotti e imballaggi o altre informazioni di accompagnamento, compresi i nomi dei prodotti, i loghi o la grafica utilizzati in relazione ai beni e servizi delle aziende.
Ma cosa sono i green claim e come riconoscere le varie declinazioni?
Sono definiti come ‘qualsivoglia dichiarazione che suggerisca l’impatto favorevole per l’ambiente di un prodotto, un servizio, una marca o un’attività. Ivi comprese le dichiarazioni che suggeriscano o diano l’impressione che un prodotto o un servizio ha un impatto positivo o nessun impatto sull’ambiente; è meno dannoso per l’ambiente rispetto alla precedente versione del medesimo prodotto o servizio, o è meno dannoso per l’ambiente rispetto a beni e servizi concorrenziali.’

La pubblicazione del Green Claims Code arriva mesi dopo le indagini della Commissione europea che, analizzando centinaia di siti web e 344 “affermazioni apparentemente dubbie”, ha concluso che nel 42% dei casi di dichiarazioni a sfondo eco questi claim erano “esagerati, falsi o ingannevoli”. Conclude con la considerazione che il “greenwashing” è un fenomeno in aumento, dato che un numero sempre maggiore di consumatori vuole acquistare prodotti rispettosi dell’ambiente.
Il dizionario di Cambridge definisce il greenwashing come “il far credere che un’azienda sia impegnata nella protezione dell’ambiente più di quanto non lo sia in realtà”.
Il Green Claims Code ruota intorno a sei pilastri fondamentali: sii “veritiero e accurato”; sii “chiaro e non ambiguo”; non omettere o nascondere informazioni importanti; includi solo “confronti equi e significativi”; considera l’intero ciclo di vita del prodotto; motiva le tue affermazioni.
L’Autorità ha concesso ai marchi fino al nuovo anno per assicurarsi che le loro dichiarazioni ambientali siano conformi alla legge.

Audit in Italy ha qualificato auditor specializzati in ambito sostenibilità e claim ambientali, progettato corsi in materia di sostenibilità e definito un’istruzione operativa sui principali marchi ambientali, come una guida utile alle aziende che decidono di acquistare sostenendo l’ambiente.

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IL COMMENTO DELL’ESPERTO

Abbiamo chiesto a nostro esperto in normazione tecnica e auditor Stefano Bonetto un commento in merito alla questione: “Basta seguire le norme, l’obiettivo è conquistare la fiducia di consumatori sempre più attenti alle tematiche sociali e ambientali, tuttavia, in assenza di una terminologia uniforme e di strumenti di verifica condivisi, è difficile orientarsi in un mare magnum di promesse, comprenderne il significato e riconoscere le affermazioni attendibili da quelle che non lo sono. È per questo che per contrastare il fenomeno del greenwashing vengono in aiuto norme come la ISO 17033, contenenti richiami alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: giustizia sociale, sviluppo economico, salvaguardia dell’ambiente, dando al cliente la garanzia, ma soprattutto la prova tangibile, che le proprie dichiarazioni sono reali e dimostrabili.”

Audit in Italy offre servizi di formazione come il corso E-learning sulla ISO 17033 (claim etici) e ISO 14021 (auto dichiarazione ambientale prodotti).

 

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