Report di sostenibilità

La Direttiva CSRD: nuove regole per il reporting di sostenibilità

La Direttiva CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive, che introduce nuove regole per il reporting di sostenibilità delle imprese, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE il 14 dicembre 2022.

La CSRD è entrata in vigore il 5 gennaio 2023 e la pubblicazione delle prime relazioni è prevista per il 2024, in base alle seguenti fasi:

  • 1° gennaio 2024 per le aziende con +500 dipendenti già soggette alla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NFRD), che dovranno presentare le loro relazioni nel 2025.
  • 1° gennaio 2025 per le grandi aziende che non sono attualmente soggette alla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria, con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali, che dovranno presentare le loro relazioni nel 2026.
  • 1° gennaio 2026 per gli istituti di credito piccoli e non complessi, gli assicuratori captive e le PMI quotate in borsa. per queste ultime è prevista una clausola di opt-out fino al 2028.

La Direttiva CSRD estende gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità a tutte le imprese di grandi dimensioni, nonché a tutte le imprese con valori mobiliari ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati, comprese quindi le PMI, ad eccezione delle sole microimprese.


I PRINCIPALI OBIETTIVI CHE LA DIRETTIVA SI PROPONE SONO:

  • Estendere l’obbligo di informativa di sostenibilità a tutte le imprese di grandi dimensioni e le imprese quotate della UE – circa 49 000 imprese pari al 75% del fatturato di tutte le società di capitali – e consentirne l’uso volontario a quelle medie e piccole.
  • Specificare con maggior dettaglio le informazioni sulla sostenibilità che le imprese devono comunicare e rendere pertinenti, confrontabili, attendibili, facilmente accessibili e utilizzabili.
  • Prevedere che tutte le informazioni siano obbligatoriamente pubblicate dalle imprese nell’ambito della relazione di gestione che accompagna il bilancio e siano espresse in un formato digitale leggibile da un dispositivo automatico.
  • Imporre l’obbligo di una attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità rilasciata da una persona o da un’impresa autorizzata a rilasciare un’attestazione contenente le conclusioni sulla conformità della rendicontazione di sostenibilità, a norma del diritto nazionale dell’impresa del paese terzo o di uno Stato membro.
  • Riconosce esplicitamente il ruolo degli enti operanti nell’attestazione della conformità ai sensi del regolamento UE 765/2008 al fine di migliorare ulteriormente la qualità della revisione e creare un mercato della revisione più aperto e diversificato.

La Direttiva auspica infatti la possibilità, per le imprese interessate, di attingere a una più vasta gamma di prestatori indipendenti di servizi di attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità.

La Direttiva autorizza e invita gli Stati membri ad accreditare gli Organismi di Valutazione della Conformità nella funzione di prestatori indipendenti di servizi di attestazione della conformità, conformemente al regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio, affinché questi ultimi rilascino un’attestazione contenente le conclusioni sulla conformità della rendicontazione di sostenibilità, che sarà pubblicata unitamente alla relazione sulla gestione.

Per soddisfare i requisiti della CSRD, i rapporti devono essere certificati da un auditor o certificatore indipendente accreditato. Inoltre, le informazioni devono essere pubblicate in una sezione specifica nei rapporti di gestione della società.


COSA CAMBIERA’ PER LE AZIENDE?

Le grandi aziende e le piccole e medie imprese quotate saranno tenute alla rendicontazione delle informazioni di sostenibilità secondo nuovi criteri e contenuti, ovvero gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards) forniti dall’Unione Europea ed elaborati dal gruppo di lavoro EFRAG (Europea Financial Reporting Advisory Group). Le Pmi non quotate potranno farlo, ma solo su base volontaria.

Le aziende rientranti negli obblighi della Direttiva dovranno pubblicare le loro informazioni in una sezione dedicata della Relazione sulla Gestione inclusa nel loro bilancio annuale, in modo da garantire agli investitori e agli stakeholder una visione complessiva e trasparente.

rapporti devono riguardare questioni come i diritti umani, la responsabilità sociale, le condizioni di lavoro, gli impatti sull’ambiente, l’inclusione, la diversità e la governance aziendale; inoltre, dovranno essere inseriti elementi riguardanti l’impatto ambientale e sociale dei propri fornitori. Le stesse dovranno fornire informazioni che siano qualitative e quantitative lungimiranti e retrospettive, basate sul breve, medio e lungo termine, nel rispetto del principio della propria materialità.


CONCLUSIONI

La Direttiva prevede importanti novità per le imprese in ambito reporting di sostenibilità e obblighi di rendicontazione. Ecco perché è fondamentale essere pronti ed affrontare le sfide legate alla nuova Direttiva europea.


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